Pilastro senza inizio di una fine
il fuoco del lingam, Linga Purana..
C'era legna sulle nostre schiene la gola blu del toro
quando viaggiavamo da Gongotri a Gomukh
per la via liquida di speranza fino al Ganga
nei tre cieli, giù fino alla baia di Bengal
alle foreste di cedri abbiamo messo il vaso
acqua e rose alla fine della neve, sul campo
a benedire le sementi nello stesso punto
sotto al cuore,quando ci siamo allontanati
ho seguito le linee della mano
alle pendici delle Ande
c'è un riparo nuovo, una terra incognita:
Yasunì
Apri anche tu la mano. Vieni !
faremo sapone dalle bacche masticheremo foglie
con il cuore fino ai reni giocheremo alla rayuela
con le rane più piccole del mondo e i tapiri
alti come cavalli. Tocca ! sanno di limone le formiche
e le scimmie fanno lana ...ma più di tutto c'è una cosa
che voglio dirti -come a finire un lutto- :
-C'è che a Yasunì gli alberi camminano...
tirando su le radici come braccia
seguono la luce per otto metri al giorno
Possiamo andare con loro,Dost,staremo bene
all'infinito, i nostri dolori li mangeranno i funghi
a pasti brevi-
Anche se da lì non vedi fuori
c'è un riparo nuovo a Yasunì
sulle nostre dita
-amputate- cresceranno come nidi braccia nuove
e l'amore impiglierà nei rami
a piangere di gioia dove vuole
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