Pubblicato il 03/06/2009 07:47:52
La vacuità mi attrae ma mi distraggo facilmente e non si dica mai che il nostro complemento sia tutto in quello che non ci appartiene. L’assenza si dilata come una bolla d’aria compressa in un motore inverso e rilascia solo ghiaccio. Intingo un dito nell’acqua gelida e un brivido spegne l’attesa. Contemplo l’aria che respiri e sogno volute di fumo caldo di sandalo e vaniglia. Accendo un’idea dialettica e il lumicino si consuma in fretta e senza cera, forse è elettrica la tua energia. Un soffione sospinto dal vento cattura l’attenzione nell’istante in cui tu dormi beato sugli allori: l’annuncio di una nuova primavera ristabilisce l’ordine dei ruoli. Continua pure a camminare, lento, esplorerò nuovi spazi intanto che non vorrai ascoltare al mio ritorno.
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