Pubblicato il 07/06/2009 02:03:26
O Poesia, dolce e aromatica alleviazione dei nostri tormenti In tutti i miei più neri momenti nel tuo accogliente grembo mi ricaccio Esplorandone le vie più lugubri e spettrali Sperimentandone i modi più inconsueti e venali.. E ridestandomi dal freddo sopore del tedio Entro nei caldi e familiari ambienti del lirico assedio In cui ogni più disperata immaginazione prende forma E si volatilizza ogni ragionevol norma.. Le caduche reminescenze dell’ innocente levità Si frantumano nel torbido uragano delle iperboliche velleità Che sembrano trafiggere di spine il mio cuore palpitante Che sotterra del mio animo qualsivoglia istanza esultante Nella sepolcral cripta dei ricordi Si inseriscono delle parole i dissonanti accordi Le sottili trame della sulfurea patina estetica Riempiono di inane fecondità la mia brama aedica.
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