e resteranno mute
dallo strapiombo qui sul mare
le bocche dei pescatori visti lì a comporre
il loro giorno successivo, o magari me
dietro la smorfia di chi serve
le loro nocche in luce
da questo terziere
io li rammenterò per sempre
nei vassoi riportati alla cucina
sotto l'arco col balestro appeso
e gli stinchi in pioppo bruno forellati
dagli strappi di comande
ed io che ho sempre odiato
sventrare un pesce e metterlo
sul fuoco poi negli occhi poi
fumando la mia sigaretta dopo
pulendo pentole e poi chiuso
c'è un cliente da un po'
che viene col riporto in cirillico
e fuma e ordina e mi dice
forza, a ogni portata, su da bravo
ed io massacro e porto, massacro e porto
massacro e porto
da un po' a tarda chiusura
bevo il vino che gli avanza
tutto pinot nero del novantasei
e con il buio sulla faccia
da un foro lasciato dai palmi
lascio che brilli il mio lampione.
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