Pubblicato il 05/07/2009 22:41:13
Fra disimpegnati schiamazzi e tristi sbornie Intravidi nel buio infittito di inquietanti cespugli La fragile sagoma del suo scheletro Che giaceva immersa in un sonno senza tempo E sembrava parlare indirettamente Al profondo della mia compromessa coscienza Per liberarla dai falsi elogi dell’edulcorata giovinezza E indurla verso l’accecante abbaglio Dell’abisso senza fondo Caricandola di cupe attese E amari nodi di una trama insoluta Che essa stessa tesse inconsapevole.. E nel vederla mi lasciavo avvolgere Dal fascino dell’inveterata speranza Che nulla promette E non mostra via di scampo Nello scenario di un fumoso orizzonte di carbone.
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