Mio mese di vita mortale -
gennaio -
confonde la gioia in dolore,
il sole in pallida neve.
Soffioni di luce espandono semi -
e sembra una rosa che spunta,
la sera,
sul limpido stelo del cielo.
È notte al mattino,
per lei che con l'abito lilla
va sola tra i morti.
Mi tace l'affanno,
il mondo si è chiuso.
La festa è sigillo,
cerone al silenzio.
Noi drupe, insetti voraci di vita.
Pensavo.
Ma disse: "è andata", mio padre,
e sorrise.
Mi oscilla quel gesto che inchina
la morte alla vita,
quel volo d'ebbrezza ronzante sul miele -
quel sì che mi affonda fin dentro le vene.
D'amore.
Mi disse: "è andata", mio padre.
E sorrise.
Ma tremai alla festa appassita dei vivi.
Ma tremo.
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