GRAFFITI
Sogno distese immense di fogli bianchi
Immacolati schermi da coprire di segni
Neri rossi blu non importa il colore
Purché siano parole
Neanche il senso importa
Meglio che non v’abbia senso
E’ più libero il verso
E l’animo vi si riversi
In un torrento che travolga tutto.
Voglio lavare il mondo
Dalle scorie impudiche e dannose
Inondandolo di vuote parole
Milioni di enormi graffiti multicolori
Che cancellino la tristezza incolore
Come bandiere di un nuovo paese
Di un unico grande partito
Quello dell’Homo Felix.
Non più tende di lino alle finestre
Né tetti di mattoni alle case
Né marmi alle tombe
Né più tristi tombe
Ma una lettera sola a ciascuno
Quella che più gli piacque in vita
Perché in essa riviva eterno
oltre la morte.
Io già scelsi la mia – grande
Panciuta o tutta svolazzamenti
Ma sia la P maiuscola di PACE
2-3-77
(Carissimi Edoardo e Clelia,
poiché mi sembra di capire che la cosa più immediata che pensate di me è “chiacchierona” - e non avete torto! -, vi mando questa ‘composizione poetica’ sperando che, crescendo, vi rendiate conto di quanto possano essere importanti e utili anche le ‘chiacchiere’.
Vi abbraccio, zia Teresa)
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