Pubblicato il 18/09/2009 11:06:01
Taglia le mie vene congelate E scruta il sangue che non c’è Non è questa la parte migliore di me Ti accorgi nelle tue vittorie bramate.
Scendevi per il sentiero silente Con qualche vago pensiero nella mente Dalla vita alla morte il passo è breve Te ne accorgevi sì, portando la tua croce greve.
Sotto un cielo cosparso di cenere Cercasti di invocare il mio perdono E capisti che non vi era nulla su cui premere.
Mi insegnasti a reprimere le mie generose emozioni La mia disgrazia per te era il più gran dono Mi tirasti nel baratro delle tue oscure ossessioni.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 3 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Alfredo Caputo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|