Vederti ora così
con gli occhi buttati a caso tra la fronte e il naso
con la bocca che a stento accenna ad un sorriso, sono dilaniato, diviso
per il sovrapporsi convulso delle immagini (com' eri e come sei) e vorrei
che quel giorno al ristorante, pensando a cio' che si è fatto
(il tovagliolo in terra, i contorni in ritado, il baccalà nel piatto)
tu avessi in qualche modo ipotizzato cio' che poteva poi accadere
come una premonizione, un bagliore, e anche il sorbetto ti fece orrore
considerando l' ipotesi piu' sfavorevole, l' eventualità piu' triste, e resiste
in me l' idea che non posso vederti cosi', inespressiva quando mostri i denti
che toccarono quel cibo, e all' uscita dal locale eravamo contenti...
pero' in quel preciso momento qualcosa ando' storto, perchè mi ero accorto
che tu (come lo scrivente) poi saresti stata diversa saresti cambiata
e trasformata ti avrei visto cosi' come adesso, e non basta avere lo stesso
nome e cognome, la stessa casa, la stessa storia, nel vederti cosi' la memoria
va ad altre persone, sconosciute, non a te che eri diversa e ora hai persa
la ragione, hai stanche le braccia e l' udito .. qualcuno intorno faccia
il possibile per migliorare la situazione.. e tu forse consolata nel pianto
da un amore che va ben oltre l' apparenza e l' essere : è per te soltanto.
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