:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 971 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Thu May 2 09:49:22 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

E fu sera, e fu mattina

di Glauco Ballantini
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 05/09/2015 21:00:53

L’aereo faceva ritorno dalla sua missione, ma il suo sistema di sganciamento non aveva vuotato completamente il carico di bombe.

 

Ne erano rimaste ancora tre che non potevano essere riportate alla base. La procedura era standard: gli ordigni non utilizzati dovevano essere sganciati prima del ritorno, non importava dove. Solitamente l’equipaggio in quei casi, poiché la missione era finita, li lasciava cadere in zone senza case, o con poche abitazioni perché non facessero altre vittime inutili, come utili dovevano essere invece quelle fatte nelle città che dovevano essere colpite.

L’incursione era stata nel pomeriggio e si tornava a casa che era quasi sera, comunque ancora si vedeva bene, si poteva fare un lancio avendo una certa cura di lanciarle in una zona giusta.

Si decise per farlo vicino a un piccolo colle, fuori dalla città più vicina; ci sarebbero state solo delle abitazioni sparse, ma il rischio era minimo.

“Procedura di sganciamento. 3,2,1 libere…”

 

Il fischio si sparse nella campagna, il terribile sibilo che annunciava l’arrivo dell’ordigno a terra, poi una di seguito all’altra due forti esplosioni che riecheggiarono fra le piantagioni di ulivo fino ad arrivare alla villa posta su di una collinetta tra due fiumiciattoli.

Niente era stato colpito, solo due grosse buche nel terreno e la terra smossa dalla deflagrazione.

“Ci siamo liberati delle bombe?” Chiese il comandante dell’aereo.

“Si signore, aereo vuoto”

“Via allora, si torna alla base…”

 

L’aereo, ripresa la sua rotta originaria dalla quale si era allontanato, tornava alla base da dove sarebbe decollato il giorno seguente.

E fu sera.

 

 

Nella tarda mattinata del giorno dopo, alcuni ragazzini delle famiglie sfollate dalla città nella villa, andarono a vedere dove fossero cadute quelle bombe che avevano sentito la sera precedente. Il rumore delle bombe lo conoscevano, purtroppo, ma la curiosità di vedere la grande buca fu più forte.

Sul terreno la distanza che separava la villa dalle buche era notevole, ma non avevano molto altro da fare, quei bambini.

 

Alla fine uno di essi trovò il primo cratere. Mentre stavano per esplorarlo la loro attenzione fu attirata da un grosso involucro di metallo che si scorgeva, scuro, su un piccolo prato verde.

Corsero tutti verso quella cosa strana.

 

Il primo, il più veloce del gruppetto, blandiva un grosso legno, come spada; voleva essere il primo a colpire il mostro grigio scuro. E così fece. Dopo due colpi, mentre gli altri si erano avvicinati, il terzo provocò l’esplosione della bomba inesplosa la sera prima.

Se ne salvarono pochi, di quel gruppetto, e chi non morì, ebbe danni permanenti alla vista e agli arti.  

 

All’aeroporto, negli stessi momenti, si approntava una nuova missione.  

“Controllate di nuovo bene il sistema di sganciamento, che ieri tre bombe non sono andate!” - Disse il comandante dell’aereo – “Non voglio seminarle tra i campi!”

E fu mattina.


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Glauco Ballantini, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Glauco Ballantini, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Sessanta anni fa’ (Pubblicato il 07/11/2023 14:40:07 - visite: 119) »

:: Evaporato in una nuvola rossa (Pubblicato il 06/04/2023 14:14:32 - visite: 333) »

:: La Caduta degli Dei (Pubblicato il 25/11/2022 11:14:07 - visite: 219) »

:: Cinema Aurora (Pubblicato il 07/07/2022 09:12:28 - visite: 360) »

:: Rorshach (Pubblicato il 27/12/2021 12:56:10 - visite: 396) »

:: L’addio ai parà strappati al mare (Pubblicato il 09/11/2021 11:51:39 - visite: 294) »

:: La Historia Oficial (Pubblicato il 17/09/2020 14:38:56 - visite: 521) »

:: Max Stirner (Pubblicato il 01/07/2020 12:16:18 - visite: 387) »

:: Millenovecentosedici (Pubblicato il 22/06/2020 12:16:37 - visite: 439) »

:: Il sottotenente Vanità (Pubblicato il 01/06/2020 12:06:12 - visite: 484) »