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Vuoto

di Giuseppina Rando
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Pubblicato il 17/09/2015 07:09:03

 Vuoto  

 

S’intersecano nei solchi della tela le linee interne del quadro

provengono dalla fessura della porta.

Ciò che è rappresentato è assente.

 

 Più in là  la scodella di rame  del viandante  - di tanto in tanto-

brilla nelle sillabe disperse  lungo  la via - fra notte e notte - .

Sulle foglie oscillare di visioni  molteplici  forme s’inseguono

nella brezza  che spazza  frammenti di fatica.

Sul volto rugoso dello straniero  si nascondono  i segreti

 che già un tempo furono le parole del Re da tempo immemorabile

 assente.

 

Vuoto il posto costruito  come il  precario  muro della certezza

 sullo svanire   di farfuglii bigi . Sovrasta  l’ombra del ritmo

 che regola la  terra semisepolta da parvenze mute inerti,  potenti.

 I loro nomi non dicono, disperdono.

Nulla si aspetta l’errante . Conosce la propria appartenenza al niente.

 

 

 Ciò che è rappresentato  è assente, attraversato da ombre fugaci.

Sullo sfondo della tela  fluiscono da alberi scorticati -come fosse  sorgente-

buchi neri - crani rovesciati - macchine assordanti  in cerca di ragione.

Attorno    s’insinua  tra polveri e vapori  un’aria cristallina   

silenzio  che trascina all’altro capo del filamento.


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