Chi t’illumina col suo ardore,
Chi ti abbruna del suo lutto, o Natura!
Quel che all’uno dice: Sepoltura!
All’altro dice: Vita e splendore!
O Ermete ignoto che m’assisti
E che sempre m’intimidisti,
Tu fai di me un Mida,
Il più triste degli alchimisti;
Grazie a te io muto l’oro in ferro
E il paradiso in inferno;
Nel sudario delle nubi
Io scopro un cadavere caro,
E sulle celesti rive
Costruisco grandi tombe.
(Tratto da I Fiori del male - Spleen e ideale, traduzione di Manuel Paolino)
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