I
È l’estasi languorosa,
È la stanchezza amorosa,
È tutti i brividi dei boschi
In mezzo alla stretta delle brezze,
È, verso le fronde grige,
Il coro delle piccole voci.
O lieve e fresco mormorio!
Cinguetta e sussurra,
Somiglia al grido dolce
Che l’erba mossa esala...
Tu diresti, sotto l’acqua che scorre,
Il rotolare sordo dei ciottoli.
Quest’anima che geme
In questo lamento sonnolento
È la nostra, non è vero?
La mia, dici, e la tua,
Da cui sale umilmente l'antifona,
Sommessa, in questa tiepida sera?
(Tratto da Romanze senza parole, traduzione di Manuel Paolino)
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