C'era una volta una micia di nome CLEOPATRA, una gatta randagia, un po'rachitica, vista la fame che aveva patito, con due occhi viola, orlati da lunghe ciglia viola ed un codino a forma di fiocco.
UNA SERA fredda di gennaio , rincantucciata accanto ad un lampione dalla luce fioca, Rosalba, una dolce signora di circa quarant'anni, scorse un gomitolo nero,
nero, era una miciona infreddolita.
Ella la prese in braccio, accarezzandola con una delicatezza inusuale e la bellissima gatta le fece le fusa, per ringraziarla di tutte le attenzioni ricevute, non immaginando
nemmeno che , di lì a poco, la sua vita sarebbe cambiata moltissimo.
Oltrepassata la soglia di casa , i suoi figli, due ragazzini aolescenti di tredici e quindici anni, si misero a strillare, tirandole i baffi e la coda.
La madre si avvicinò ai monelli e li spedì nella loro cameretta, a studiare ma essi , per continuare a divertirsi, le posero davanti un roditore finto, così CLEOPATRA correva,correva... ed ifigli giù a ridere.
La padrona di casa capì ben presto, di non aver ospitato una bestiola qualunque, in quanto ogni qualvolta si fosse fatta un bagno, anche la micia avrebbe preteso un'accurata toilette!
Le richieste di Cleopatra aumentavano di giorno in giorno e se non venivano soddisfatte, essa faceva le sue rimostranze, con miagolii esasperanti e graffiate, sul divano di taffetà del salotto.
Rosalba fu costretta a badare più a lei che ai suoi figli, poichè non era a conoscenza del fatto che Cleopatra fosse un'incantevole regina, trasformata in bestiola da un'aspirante fata.
Smemorella , alquanto distratta, aveva scambiato l'ingrediente di una pozione magica: coda di lucertola con polvere di ruggine di chiodo, per cui dandola da bere alla sua Regina, bella e dolcissima, la regnante aveva assunto le sembianze di una graziosa gattina; l'incantesimo si sarebbe spezzato soltanto se un topo l'avesse chiesta in sposa!
Dall'altra parte del mondo , un stregone perfido, chiamato Pitone, era in lotta con il capo-tribù
giovane ed affascinante ed intendeva toglierlo di mezzo, facendolo sparire dalla faccia della terra o trasformandolo in una bestiola poco piacevole, un topastro!
Il roditore s'infilò nella carlinga di un aereo ed effettuando un viaggio intercontinentale, si andò a nascondere proprio nel bidone della spazzatura della signora Rosalba.
Zoastro il topastyro, appena vide CLEOPATRA se ne innamorò, tanto era piacevole d'aspetto e di modi, chiedendola in sposa.
Così l'avvenente regina riprese le sue fattezze e si ritrovò moglie di un capo tribù, selvaggio, ma fantastico e tutta la famiglia, Rosalba e figli e marito , furono invitati al rito nuziale.
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