Pubblicato il 21/04/2015 15:26:23
ROMA Cammino per strade un tempo parte dei miei conosciuti percorsi, gelose di consuetudini antiche e di caratteri vivi, unici come le facce dei padri. Sono false le immagini che si manifestano ora, finte le realtà proposte alla conoscenza di chi non sa nulla di quello che dava un’anima a pietre, più o meno antiche, ed una coscienza comune a volti simili e solidali. Roma, ricordo sublime, parola vecchia nelle radici, riempivi tutta la gola ed i miei polmoni soltanto nel pronunciarti, rendendo il mio orgoglio pieno di presuntuosi sorrisi. Roma, fumoso stravolgimento di ciò che era certo ed umano, ora sei solamente il frutto perverso dell’affarismo più piccolo e dell’interesse predominante che non sacrifica nulla a quello che dava un senso alla vita sociale. Roma, straziata dalla follia dilagante, tu sei straniera ai miei occhi ed io, linfa autoctona e certa, non voglio percorrere più le tue vene vitali, al centro di un cuore malato, se tale pesante fardello io non sia mai costretto a portare.
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