Pubblicato il 19/01/2010 11:41:28
Il Tevere scorre, serpe oleosa, fra gli argini scuri. Porta via dolci pensieri, illuse speranze, brani di vita strappati. E' spietato il placido fiume, spietato: riluce di mille occhi cattivi, che affondano in gorghi roventi di gelo. E' il Natale, quasi, freddo e nero: più che una nascita, presente guardingo una silenziosa Apocalisse.
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