Giammai nel flebile giovanil pensiero
avea messo in conto il veritiero
destino di me medesimo, mero
soggetto inerte e vagante vero
di' dopo di': l' essere poverello
in bilico fra incudine e martello
e tanto mal fa questo e quello
che come senz' ali l' uccello
fatica aprender volo cosi' il modesto
e fallace ragionar, l' andare lesto
per la via si blocca e curvo e mesto
il corpo intiero trema e io m' arresto
dinnanzi al supremo giudizio ipotizzando
che sia magnanimo e implorando
salute, grazie e perdono, considerando
che invero l' appetito vien mangiando
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