Pubblicato il 14/07/2015 11:57:54
Quando ti ho conosciuto cercavo un albero - ero senza solidità, tremante - la sostanza protettiva di una corteccia. Tutti i pori anelavano resina. E sei apparso vicino al juke-box - elemento estraneo al bar, sembravi sradicato da un bosco. Mi cercavi. Ricordi com'era ovunque il mare, come impregnava ogni pensiero - come mi riempiva gli occhi. Non importava quello che si diceva ma il vento bianco che velava, proteggendo, le parole bagnate di luce chiara. Tutto rifletteva il mare: i mosconi, la sabbia, le sdraio, e più in là la collina, e oltre la collina il cielo con le nostre promesse. Qualcosa ancora di me dietro palpebre chiuse, nella tana che nasconde la lingua o in grotte eremite di parole - trema, chiamandolo. Ancora.
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