Pubblicato il 19/08/2015 16:43:36
È un segno quel vagare sottotraccia, toccando improvviso basolato in risalita dal fondale allodolare chiaro di neonate grida, fuori, dove gazze ladre lacerano squarci di mattini da grumi bui infere bestie di ottusa pece È ancora un segno quell’uscire dai cardini in improvvise stanze di limoni gialle di gioia impadronirsene quel tanto che rimanga nella pioggia l’odore del sole.
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