Pubblicato il 25/08/2015 18:48:48
Dimmi del movimento delle foglie - che lingua parlano, quali trame raccontano, e se oggi come sempre dondolano con forze calibrate a un unico volere. Manca un tassello almeno a ogni puzzle che compone il giorno - credevi completo un lato ma c'era un vuoto nascosto nell'incastro. Eppure noi - in luoghi ormai troppo abitati per non essere effetto e causa di fardelli da portare, lungaggini della legge, fitte dolenti di amore disprezzato, torti di oppressori e altre bazzecole come la fatidica domanda se esserci o non esserci - noi, certi giorni che ci scorrono dentro come venature nelle foglie, delle foglie intercettiamo il cuore, e come ipnotizzati dal loro accennarci ora a un più vicino, ora a un più lontano, respiriamo sere al rallentatore, l'attesa strenna di una gioia che è sul punto di venire. Flutti galleggianti in un vento a lungo cercato - solo sul tardi viene - sappiamo che le nuvole poco fa borbottanti al nostro indugiare sono nostra madre. Sorridendo al coraggio ritrovato ci porta fuori, permettendoci perfino di giocare. Così ci sentiamo fratelli delle foglie, del loro interminabile e fiduciosoo dire sì al vento - a quello che forse nemmeno sa, e nemmeno vuole.
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