Pubblicato il 01/09/2015 19:32:26
Non sapevo del tuo corpo che la voce appesa al filo di distanze aggrovigliate invisibili nell'aria; un sentore di uomo attraverso lontananze percepite appena. E sotto vento nei brogli di un labirinto da slacciare annusavo intorno aprendo infiniti al propagarsi dei cerchi. Come un sasso gettato nell'acqua che onde dilaga e suoni di echi lontani
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