Era incombente ma in cielo maestosa
Ero mente piccola ed inconsapevole
Ma il cielo mi attraeva di buon ora
S'allargava il mio orizzonte del sapere
Ignaro dell'immenso cosmo celestiale
Sdraiato sul prato del cortile di casa
Passavo ore a contornare le bolle
Col dito le seguivo e mi lasciavo trasportare
Quelle masse in metamorfosi ed informi
Che navigavano in cielo senza sosta
A volte andavano di fretta o verso l'alto
Disegnavano un cavallo con la sua coda
O il volto di un delfino nel suo salto
In osmosi cambiavano speso un viso
Ma mai uguali apparivano nella immensa tela
Con gioia di curiosare giorno per giorno
Riempivo la mia sporta d'esperienza
L'andar nel tempo ad osservar l'ignaro
Ancor tutt'oggi fagocito sana cultura
Dell'incognito domani senza paura
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