Dio, il SIGNORE, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato. L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l'uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui. (Genesi 2:20-21).

Nel respiro lungo i miei animali
pascolavano lieti.
Sotto le nubi del mio cielo,
ben piantati sulla mia terra,
mettevano semi.
Li ho chiamati, uno per uno,
radunati nel mio giardino.
Il leone, la tigre, il serpente,
nel respiro lungo sono saliti -
ho dato loro un segno, un nome:
sotto le nubi del mio cielo hanno danzato,
ben piantati sulla mia terra.
Salendo e scendendo sul mio tronco sottile,
hanno gettato rami fioriti -
presto ancora per il frutto.
Allora li ho riconosciuti i miei dolci,
persistenti oppositori,
gli animali del mio giardino,
li ho nominati -
e ho danzato insieme a loro,
lietamente ho danzato.
(Dedicata ad Annick de Souzenelle, saggia maestra di vita)
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