Pubblicato il 02/10/2025 10:37:42
Hölderlin di Stefan Zweig Nel suo saggio sul grande poeta tedesco stavolta, a differenza di quello su Verlaine, Zweig ne analizza diffusamente lo stile, la poetica. Mantiene sempre la sua impostazione sessuofobica per cui i poeti sono esseri spirituali, incontaminati, che non conoscono alcuna pulsione erotica. Ne paragona la creazione a quella dei suoi giganti contemporanei, Goethe e Schiller da cui Hölderlin trae iniziale ispirazione. Su Kant invece, secondo Zweig, bisogna avere il coraggio di dire che ha ostacolato in modo permanente la libera poetica tedesca stroncandone la sensibilità, la gioia di vivere, il libero volo della fantasia degli artisti deviandoli verso un insano e fatale criticismo estetico. Come con von Kleist, Novalis, ecc.. Con Hölderlin siamo di fronte non ad un genio artistico ma ad un miracolo di purezza, attinto dalle altezze sacre dell’ideale greco classico. Infatti i suoi poemi principali sono: Hyperion , la morte di Empedocle. La sua missione è pertanto quella di porgere agli uomini il fuoco sacro della Poesia. Deve cercare il divino, esaltare gli Dei , misurarsi con l’infinito e soffrire della bassezza degli uomini rimanendo solo nella miseria terrena . Perché per il poeta si trattava non solo di scriverlo ma di viverlo l’ideale estetico. Dei quattro elementi fondamentali a lui manca sempre la terra, così anche il suo linguaggio è scarno, personale e usa perciò solo termini eterei, evanescenti. Conseguentemente la sua creazione, legata alla lingua lo rende quasi intraducibile. A 37 anni , viene "ricoverato"per ben altri 36 anni a Tubinga presso il falegname Zimmer. Conclusione di una vita estrema che non poteva durare eternamente ad altezze siderali perchè consapevole del suo destino terreno ”Non poteva sopportare la prigionia del fuoco celeste”.
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