Pubblicato il 17/08/2016 22:41:23
Canto degli inizi
Imparare da morti ad essere vivi, in un giorno di neve sporca e foglie ancora indecise, palpando nel buio la sveglia spicciolando brevi sorrisi nella filiera d’ogni mattino.
Perché oggi si compie il tempo l’ora, il battito, il frullo del passerotto nella chioma scossa dal vento rugbista.
Imparare da morti ad essere vivi, perché oggi si compie il viaggio e l’amore è il ponte che porta l’acqua a valicare ogni singolo fiume, a ricordare all’autunno la sua infanzia vissuta da primavera, perché dentro il buio noi siamo disposti a intuire altri inizi.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Federico Zucchi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|