SPIRE
-Papà, papà! - la bambina lo rincorre mentre lui si avvia verso il palco.
-Vengo subito, amore! - risponde Lirio.
La mamma è alle spalle di Mata ed è pronta a sollevarla da terra perché il padre possa raggiungere agevolmente gli altri orchestrali.
La bambina lancia un piccolo grido ed affonda il viso contro il petto di Lumia.
-Ssst! Papà torna subito!- la rassicura Lumia, una bella signora dagli occhi chiari originaria dell’Est.
Non è la prima volta che il marito, maestro di tromba, si esibisce in piazza. La bambina è affezionata al padre che le infonde sicurezza e Lumia sa di aver fatto la miglior scelta della sua vita.
È una donna molto bella. Da quando ha avuto Mata, cura meno l’aspetto e l’abbigliamento ma, appena sposata, faceva girare la testa a tutti gli uomini del paese per l’eleganza e il portamento.
Sul palco gli orchestrali hanno preso posto. Indossano camicia e pantaloni neri: ognuno tiene in mano il proprio strumento. Gli ottoni brillano sotto i lampioni della sera e i riflettori.
Tutto è pronto per l’attacco. Lirio eseguirà, come solista, “Casta diva”.
La platea è immobile. Intorno, gli edifici barocchi amplificano la bellezza del luogo.
Lumia si è seduta in prima fila accanto a Mata che guarda incantata papà. La donna si fa avvolgere dalle spire ascensionali delle note. Si ricorda di altri spettacoli, di altre piazze e atmosfere...
Ernestina siede in terzultima fila. Tiene sulle ginocchia la figlia e guarda i suoi lunghi capelli sciolti.
La bambina si toglie gli occhiali perché si è accorta che le lenti non sono ben pulite. Prende un fazzoletto di carta dalla borsa della mamma e comincia a strofinare le lenti.
La mamma le sorride, notando il suo visetto lungo e magro.
Poi, guarda verso il palco e pensa che fra i trombettisti potrebbe esserci anche Nico. Non si è ancora rassegnata alla sua mancanza.
- Me ne vado. Io non sto bene qua.
Lei aveva pensato che fosse uno sfogo momentaneo e che tutto tornasse come prima. Invece lui col treno se n’è andato, prima a Roma poi a Milano.
-Sono in una band e compongo musica elettronica.
È sempre stato geniale, ma così volubile e imprevedibile...
Non ha più dato sue notizie.
Ernestina cerca di non pensarci e si mette a intrecciare i capelli di Saretta per raccoglierli sulla nuca.
La bambina ha notato Lirio che suona davanti agli altri.
- Mamma, guarda! Sembra papà!
Ernestina sobbalza.
Pensa agli anni belli, alle parole esclusive ricevute da Nico nei tempi felici: adesso si sciolgono come le onde del mare che si infrange lungo la costa sotto il livello del paese.
Saretta crede che papà tornerà presto.
Lo spettacolo prosegue con l’esecuzione dei brani. Quello finale si approssima.
Ernestina vorrebbe ascoltare “Lascia ch’io pianga”, ma non sarebbe adatto all’atmosfera estiva che deve essere festosa. Viene proposta invece una samba.
Infine tutti applaudono e chiedono il bis.
È finita. Lumia si alza dalla prima fila e Mata corre in braccio a papà.
Si sorridono. Molti sono loro intorno.
Saretta si è quasi addormentata ed Ernestina la scuote.
-Vieni, vieni, andiamo a casa!
Mamma e figlia si alzano indolenzite, girano le spalle al palco, lasciano la piazza e s’incamminano lungo il corso.
Poi, prendono una stradetta laterale per tornare a casa.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Cassani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.