4-2-1945
Mio caro papà,
per disgraziate circostanze sono caduto prigioniero dei tedeschi.
Quasi sicuramente sarò fucilato.
Sono tranquillo e sereno perché pienamente consapevole d’aver fatto tutto il mio dovere d’italiano e di comunista.
Ho amato sopra tutto i miei ideali, pienamente cosciente che avrei dovuto tutto dare, anche la vita; e questa mia decisa volontà fa sì che io affronti la morte con la calma dei forti.
Non so che altro dire.
Il mio ultimo abbraccio
Il mio ultimo saluto a tutti quelli che mi vollero bene.
Walter
Mia cara mamma,
è la mia ultima lettera. Molto presto sarò fucilato. Ho combattuto per la liberazione del mio Paese e per affermare il diritto dei comunisti alla riconoscenza e al rispetto di tutti gli Italiani. Muoio tranquillo perché non temo la morte.
Il mio abbraccio a te e Liliana, saluta la mia fidanzata Ines. Addio.
Walter
Mia carissima Ines,
sono caduto prigioniero e sarò fucilato.
Non mi pento di quanto ho fatto per la Causa: e non cambierei la mia vita anche se mi fosse possibile tornare indietro.
Spero che la brevità della nostra conoscenza diminuirà il tuo dolore e ti auguro di aver presto, molto presto dalla vita quella felicità che avrei voluto darti io.
Il mio ultimo bacio
Walter
n.d.r.
Walter Fillak, 24 anni, studente torinese, nato il 10 giugno 1920. Espulso dal Liceo Scientifico di Genova per professione di idee antifasciste e costretto a studiare pivatamente alla facoltà di chimica industriale dell'università di Genova, fonda nel 1940-41 una cellula comunista studentesca in collegamento con le cellule di Torino, Casale, Livorno e Roma. Arrestato la prima volta nel 1942, dopo varie azioni antifiasciste fu processato il 4 febbraio 1945 dal Comando militare tedesco di Cuorgné (Torino). Impiccato alle ore 15 del 5 febbraio 1945, spezzatosi il cavo, l'esecuzione viene sospesa e dopo qualche tempo ripetuta.
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