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La tua voce apre la porta a tutto ciò che può benedire

di Amina Narimi
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Pubblicato il 22/09/2017 10:59:47

                                                                 Tu che non mi hai dato nulla, dici,
                                                                 nell’andare e venire,
                                                                 con gli occhi puri
                                                                 di un bosco che si alza,
                                                                 la tua voce apre la porta
                                                                 a tutto ciò che può benedire-
 
più riconoscibile di una madre
tutto è amore, nel solco della giada
la bava della pinna,
il vapore che si leva dal tuo bisso
come in piena,
il filo d’acqua che discende
fra le dita,
calde maestre delle mani.
 
Prego, poi mi bagno
come un pescatore nel suo mare,
mentre penetra il mistero,
porgendo alla sinistra
l’ultima terra del profondo,
col rigore, con la forza della carne.
Allevata nella coppa del tuo hara
 
è salita col respiro una bambina,
dalle caviglie fino ai reni, in una danza
si è fatta sottilissima, poi sciolta-
non altro, nella luce del tuo corpo,
non altro che un orecchio.
Mutare generando un atto magico, è morire ?
 
Nelle acque della crescita lei canta
saltando la sua corda, per restare
un lievito, soltanto? - Se si volta
nella spira del tuo soffio, io la vedo,
resa l'anima, che muta-
nella spada di ferro più lucente
aperta la sorgente sopra i fianchi-
liberando i nostri morti
 
con la vita. Si precipita nel viso,
come un sale dentro il pane,
in un'albera le ossa, e ogni vertebra
è l’anello che si sfila dalla bocca
un nodo di energia, la vera stella,
la congiunzione estrema, l’unica,
io credo,
fra il silenzio e la parola,
benedetta.
 
Davide Moggi


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