Ad un passo dal destino
Un vagito e sono in treno
e poi succhio linfa calda
col tepore nella pancia
la manina che s’aggrappa
alla fonte ché suprema
di mammella come crema
Indi il treno che staziona
tutto è fermo al finestrino
Poi cammino a 4 zampe
mentre il treno che riparte
Vedo case che van forte
con le siepi ed i giardini
tutto intorno vi son confini
mentre intanto sto già in piedi
Già mi sento un po’ più grande
la visuale è già diversa
Ho già in mano le matite colorate
per dare un senso a tutto quanto
e comincio a curiosare
del perché è un lungo andare
Mi ritrovo in mano libri
da sfogliare ed ammirare
sto crescendo e ho buone nuove
Vorrei fermarmi alla stazione
ma il treno ha messo l’ali
e sale su va verso il cielo
mentre case son puntini
I fiumi sono sinuose righe
Le montagne son scomparse
non si vedono i rilievi e
quei corpi volteggianti
sulle case a gironzolare
son scomparsi e han perso il volo
Mentre il treno della storia
si alza e lungo fa la scia
C’è chi è ancora “giovincello”
c’è chi invece sa di grigio
c’è chi spera di tornare
ma il treno è sulla via
del buco nero e così sia
Là dove iniziano gli eventi
si ritorna inesorabilmente
dove il tempo non esiste
e siamo fotogrammi tutti quanti
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