Al segno del luogo natìo si mesce
fervido amor con un rancore lieve,
chi partì senza mai voltarsi, cresce
nell’ombra d’un pensiero che lo beve.
Stimola lo straniero il vento umano,
tra nebbie incerte il passo lo sospinge,
in carte sparse il destino lontano
si fa catena che nel tempo stringe.
Cela nel volto un misto di speranza,
tra falchi al ciel dov’eran rondinelle,
e in smog profuma l’alba che s’avanza,
mentre un filo lo riporta alle celle.
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