Stanotte, il mare ode il mio dolore,
ho detto al vento tutto ciò che resta,
il cielo, muto, accoglie ogni tremore,
tra le stelle scorre la mia festa.
Ti penso ancora, e il sale mi consuma,
mi brucia gli occhi e tace ogni rimpianto,
la luna veglia, stanca, sulla schiuma,
custode d’un segreto senza canto.
Velier mio, se incontri un sol respiro,
sfiora le onde, ma non voltarti indietro,
ché, nel viaggio, cerco quel sospiro
che il tempo rubò a un cuore di vetro.
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