C'è chi natura te fustiga, matto,
e t'addossa le colpe dell'umano,
quante parole vuote,
altere imprecazioni
e al ciel gesticolar forti di mano.
Ma tu natura resti indifferente
ai malvagi, a chi attizza il fuoco
e colpa alcuna non ti può addossare delle sue guerre,
sulle tue spalle assommi
la sciocca vanità dei prepotenti
lacrime asciughi e sangue agli innocenti.
Non v'è saggio, filosofo che tenga,
che del dileggio possa schivar l'inganno
anche le etere e Pericle lo sanno
che la virtù la mente non pulisce
anzi la deperisce
se nel vizio è attecchita,
l'immunità al forte garantisce
che sovverte lo stato e ad altri lidi
svia il sospetto di frode e perversione.
E se la guerra poi pareggia i conti,
perché non sopravvive
al perdente neppure il vincitore,
inutile risulta il sacrificio
sull'altare di Atena
dell'agnello sgozzato
perché con noncuranza ha scelto il fato.
Tu natura sfuggi agli eventi umani
non partecipi, assisti,
sovente l'uomo ammonisci
con le tue esternazioni naturali,
irrazionale lui spesso ti irride,
ti disprezza
quando l'avverso influsso giustamente subisce
equo compenso al torto, alla sua incuria,
ché la tua sedizione trascura
ma poi lo scotto paga in par misura.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 19.1.2018 – 21,12)
La foto è presa dal portale: http://www.chiamamicitta.it del 18.4.2017
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