Eterea tela sbiadita, racconta
di ingiallite foglie, danzanti nel vento,
distaccate dall'albero dell'anima
e dei suoi umani sentimenti più cari.
Tra riccioli d'ebano, solo un bagliore
dorato si riverbera dolcemente.
Forse è la pallida falce di luna
che gioca a nascondino tra le nuvole.
Mai potrai dirmi che già è terminato
il tempo dell'amore, quando le mani
a tutti svelano le aride ferite,
simili ai campi bruciati dall'estate.
Risveglieranno le torride giornate
per invocare una nuova dorata alba:
ascolteremo sussurri d’addio
guardando gli occhi, di luce risplendenti.
Se anche una nuvola triste li attraversa,
saranno i mesti pensieri, a volteggiare
verso l’orizzonte di albe dorate,
assaporandone il tocco più leggero.
Ora, come cera, vedo le lacrime
scivolare sul tuo viso sereno:
presto diverranno le preziose gemme,
ricco tesoro della dolce Selene.
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