Pubblicato il 18/02/2018 18:57:43
Lo sguardo scorre tra licheni e rocce balza veloce sull’esile cresta ma il corpo stanco sul sentiero resta e la fatica si trasforma in gocce.
La fronte luccica, brucia di sale arranca lo scarpone che non vola e sulla aguzza vetta cirri planano.
Niente più traccia salgo in verticale in cerca dell’appiglio che consola tasto ogni ruga mano appresso a mano.
Si sale lentamente e piano piano per cenge appesi e il vuoto sotto i piedi conquisti il nulla e nulla più possiedi se non i tuoi pensieri e mute rocce.
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