Pubblicato il 22/05/2008
Niente di grande, niente di immortale. E' come mangiare, respirare: semplice necessità fisiologica. Non lo fai? muori. Anzi, mi scusino i puristi, è più vomitare, andare al cesso. Non la controlli arriva ed esce fuori da sola. La membrana del tuo cervello vibra e duole. La penna impazzisce, la tastiera prende fuoco. E tu non devi far niente, puoi solo assecondarla, schiavo di un gatto infernale che ti ficca le unghie nella schiena. Pochi fiori, molto sangue; pochi voli terra, terra. Non è un gioco, la poesia. Ah, naturalmente, se sei poeta...
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