Pubblicato il 14/03/2018 19:25:27
Mi ha reso profugo e fuggiasco tra impenetrabili incomprese solitudini rassegnato a viaggiare con un carico gravoso di fardelli e povertà. Mi ha vestito di abiti increspati presi a prestito da una luna spoglia di pensieri i più profondi. Porto con me un libro consumato da incompiute verità sull'esistenza umana. Cammino con scarpe dalle suole usurate. Nella mano un'ampolla colma di gocce dal pianto versate per le ingiustizie subite. Drappi di patchwork mi proteggono dal firmamento delle stagioni dell'oblio. Nella tasca un pettine consunto da dolcezze ingarbugliate smarrite tra le chiome del mio essere fanciullo e un biglietto senza ritorno che giammai verrà usato. Nell'anima conservo un grido mortale per liberarmi di un cuore temprato dal trascorrere degli anni. Non sento più mio il mondo che mi circonda. Nel petto il desiderio di vedere luoghi già tracciati prima che il destino li cancelli agli occhi di chi mi ha illuso.
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