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Abbellire il mondo

di Federico Zucchi
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Pubblicato il 28/06/2018 17:00:05

Abbellire il mondo

Abbellire il mondo
non è una cosa da niente
specie se nasci circondato
da anime stanche, spaventate
dal suono sinistro della miseria
che impregna il respiro
di conseguenze.

Non è affatto semplice
sapere in anticipo se la nebbia
che hai ingoiato sarà commestibile
o se il dolore ti porterà sotto una pensilina
in una sera di pioggia, stretto a stranieri
con la camicia hawaiana, con il cuore
carente di canto possibile.

Creare qualcosa che ispiri il passante
non è una scampagnata, una corsa mattutina
sul porfido del centro, ma è una somma
di passi iniziati nel sogno infantile,
è raccattare lamiere dismesse per riparare
le baracche dei tuoi compagni di strada,
è arrampicarsi come un rachitico ragno
per generare ferito la Cappella Sistina,
è finire rapinati ogni giorno dai ladri
senza per questo scoprirsi indigenti,
è rimanere nei pressi dell'alba
con i denti cariati
di notte coriacea.

La bellezza offerta
è la nostra
seconda genesi,
un bacio calcato
sul collo scoperto
del cielo.

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