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L’imperturbabile Lettore dal Panama Bianco.

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 18/09/2021 05:54:31

L’imperturbabile Lettore dal Panama Bianco.

“Una macchia d’inchiostro blu ed è subito mare …”, annota il poeta; così come una vela bianca che attraversa lentamente l’orizzonte fa subito estate, con gli ombrelloni, le sdraio e i lettini sulla sabbia infuocata, e la spiaggia affollata di gente …

“Il mare è appena increspato e piccole onde battono sulla riva sabbiosa – l’imperturbabile Lettore dal Panama Bianco – è in piedi sulla riva e guarda un’onda. Non che egli sia assorto nella contemplazione delle onde. Non è assorto, perché sa bene quello che fa: vuole guardare un’onda e la guarda, […] un’onda singola e basta. […] Vede spuntare un’onda in lontananza, crescere, avvicinarsi, cambiare di forma e colore, avvolgersi su se stessa, rompersi, svanire, rifluire. A questo punto potrebbe convincersi d’aver portato a termine l’operazione che s’era proposto e andarsene.” (*) E invece no. Osserva i bagnanti sdraiati sotto il sole cocente di quest’ultima estate, cercando di “cogliere tutte le sue componenti simultanee senza trascurarne nessuna”. C’è qualcuno che legge, in verità pochi, anzi pochissimi, chi ascolta la musica con gli auricolari, chi parla al cellulare e chi straparla a voce alta per farsi sentire dai vicini; chi dorme e chi sornione fa finta di dormire per non rispondere alle insistenti interpellanze della moglie … la culona che quest’anno, dopo il volgare due pezzi dell’anno scorso, ha pensato bene di mettere il costume ‘filo interdentale’ in mezzo alle chiappe cellulitiche, oscenità inclusa.

Uno spettacolo non da poco se si considera che in spiaggia siamo ormai al “fare quel che si pare”: dal continuo rimpallo dei fanatici dei racchettoni che vanno avanti instancabili per ore a giocare in mezzo alla gente infastidita; all’andirivieni dei bambini alle prese coi secchielli colmi d’acqua, da voler svuotare il mare, costretti al lavoro per riempire il fossato dell’improbabile castello che i padri vogliono costruire a loro piacimento. Per non dire delle madri che, letteralmente ‘spalmate’ sotto il sole da ore, fanno concorrenza alla pubblicità della Nutella cosparsa su una fetta di pane, ostentando un’abbronzatura che secondo loro dovrebbe durare a lungo, inverno compreso, quand’anche basterebbe una mano di vernice di cacca o, addirittura, una colata di bronzo fuso per immortalarle per sempre nelle pose sexy che assumono per vanità (leggi per mettersi in mostra). Non c’è che dire, pur di farsi notare le inventano di tutte: dal chiamare il … Bagnino, bagnino! – esclama la maliarda che, per quanto si dia da fare, non riesce con i suoi foulard colorati intorno al collo e lo stucco passato di fresco, a mascherare gli anni che si contano, cinquanta alla volta, sulle rughe della sua faccia. Bagnino mi scusi, mi ha dato una sdraia senza i braccioli? – quando basterebbe un niente per abbassarli secondo la necessità. Per non dire dell’altra, la finta bene in vacanza, che ha appena smessi gli attrezzi della sguattera che si porta dietro: Bagnino il mio ombrellone non fa ombra, comprende mi si scongela tutto! (omettendo che non sa dove poggiare la borsa frigo coi panini che mangerà di nascosto) – dice, quando basterebbe spostarla sull’altro lato.

Ma queste non sono che quisquilie da giorno feriale, s’immagini quando arriva il pienone atteso per la stagione estiva, al culmine della settimana di ‘ferragosto’, allorché la spiaggia è messa a ‘ferro’ e ‘fuoco’ dal sole e dall’eccitazione dei vacanzieri … Che Circo! Vi si trova di tutto: dai ‘saltimbanchi’ che attraversano le fila delle sdraie quasi passando sopra gli ombrelloni; ai ‘sgrullatori’ degli asciugamani che sgocciolano acqua e sabbia tutt’intorno; agli ‘strusciatori’ che camminano lungo la passerella strusciando le ciabatte infradito … solo perché in casa le loro mogli gli hanno imposto le pattine ai piedi, onde continuare a lucidare la cera che hanno passato almeno da una settimana. Bagnino, bagnino! – esclama milady che si dice ‘felicemente vedova’ dopo il temporale estivo che durante la notte è sceso copioso – Bagnino, la sabbia sotto il mio ombrellone è ancora bagnata! – ripete, pensando forse che questi possa asciugarla con il fon dei capelli. Simpatici – dico io – gli screzi tra vicini d’ombrellone, gli sguardi sospetti dei mariti che osservano le mogli degli altri; i musi lunghi delle mogli che hanno passato la notte ‘in bianco’ perché i loro uomini, (si fa per dire), hanno messo l’abito dei vacanzieri; al contrario di quelle che dopo qualche giorno già non ne possono più perché i mariti stanno loro troppo ‘addosso’ ... mentre vorrebbero prendersi una vacanza, come dire, varcare altri lidi.

Del resto il Circo è pieno di attrattive, ci sono le ‘ballerine’ (quelle sempre sulla scena); le ‘cavallerizze’ (quelle che corrono la cavallina); le ‘trapeziste’ che non hanno mai smesso d’immaginarsi un tuffo dall’armadio o dal lampadario delle loro camere da letto. Poi ci sono le ‘vamp’ che si specchiano nell’acqua del mare e che, malgrado la loro passata età, ogni volta che ne escono si sentono fresche come la ‘Nascita di Venere’ del Botticelli, e credono di aver lasciato i segni delle loro ripetute ‘scaramucce’ nelle profondità marine. Nient’affatto le ripete la falsa-amica che gelosa (leggi invidiosa), la guarda con fare consolatorio dicendole: per quanto fai ‘miacara’ quest’anno si notano tutti gli anni che ti porti dietro.
Smagliature di un’estate insolita che non risparmia affatto i cosiddetti uomini in età che si dicono ‘vintage’, o ‘diversamente giovani’ che per voler apparire all’altezza della situazione, si sottopongono a stress senza sosta: dalla corsa ‘affannata’ in certi orari deleteri alla salute; alla ricerca ‘affannosa’ di apparire aitanti che, per stare al passo con la moda, indossano shorts succinti e strappati, si radono i capelli bianchi per nascondere la calvizie, e/o si fanno tatuate di tutto di più fino a coprire ogni centimetro nudo di pelle. Solo che da un anno a un altro, causa l’invecchiamento, spesso il risultato voluto cambia in brutto … allora un volto di ‘madonna’ diventa quello di una ‘strega’; quella che era un’aquila diventa un granchio, ecc. ecc. Allora ecco che il mare si rigonfia delle ‘nuove mostruosità’ …

Quand’ecco che in quanto cambiamento nei costumi, il seno bello, sodo, attraente, della donna distesa sotto l’ombrellone accanto al suo, gli appare in tutta la sua voluttuosa fragranza, l’imperturbabile lettore dal Panama bianco, pur appartenendo a una generazione matura, saluta con favore. E dire che – pensa fra sé – “la nudità del petto femminile s’associava all’idea d’un’intimità amorosa”, che secoli di “pudebonderia sessuomaniaca e di concupiscenza peccatoria” hanno fatto in modo di tenere nascosto alla vista. Un vero peccato di gola – dice soffermando lo sguardo sulle cuspidi aureolate, sì da sembrare due coni di gelato caramelloso. Quando un dubbio l’assale, sul seno messo così in bella mostra. Infatti si chiede se quell’ostentato gonfiore sia in verità un rigonfiamento naturale (?).
Ben presto l’arcano è svelato. Ma che fa, tocca? Chiede più tardi la tardona inviperita all’uomo che l’ha appena strusciata sulla passerella. Beh, se non altro uno ci prova, che ne dice? Perché lei non sa quanto mi è costato! – esclama, mettendosi stupidamente alla berlina degli ospiti della spiaggia e di tutte le pettegole ‘invidiose’ che avrebbero scommesso sui loro mariti pur di aver ragione della loro competenza.

Dacché il riflesso sul mare s’abbassa e la linea dell’orizzonte scurisce appena, è l’ora in cui l’Imperturbabile Lettore dal Panama bianco, fa la sua nuotata serale … “Entra nell’acqua, si stacca dalla riva, e il riflesso del sole diventa una spada scintillante nell’acqua che all’orizzonte s’allunga fino a lui”. (*) Ben presto qualcuno curiosando sulla sua sedia a sdraio scruta il titolo del libro che egli stava leggendo sul quale sono poggiati i suoi occhiali. “Palomar” di Italo Calvino nell’edizione Einaudi del 1983: “Però ce ne ha messi di anni per leggerlo” – esclama sconsiderato, non riuscendo a dare un’età a quell’uomo che apparentemente imperturbabile ha già vissuto almeno quattro vite oltre la sua.









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