Pubblicato il 05/02/2019 00:31:59
Nella mia foto: Le sculture di Stefano Arnodo e
l'Albergo dove alloggiò il Carducci nel 1895. E venni a Gaby a respirare l'albe, bagnare i piedi nella tua frescura Lys irruento, che trascini a valle la montagna, che sbriciolando muore. Nel tuo letto sto contando i massi che l'acqua poi corrode lentamente mentre un'aquila in cielo si trastulla ed un falchetto un passerotto burla. L'ostessa anch'io cercai all'osteria, un calice di rosso mi ha servito col Vate che cantò un dì i cipressi con rosignoli costruì i suoi versi. Son qui seduto e guardo nel passato nessuno sa cosa mi frulli in mente penso al poeta con foglio e matita che tesse poesie con le sue dita. E sto pensando qui nella piazzetta tra le sculture immobili di legno di pini e vette in cuore faccio incetta e a scrivere dei versi un po' m'ingegno. Salvatore Armando Santoro (Donnas 19.6.2018 – 0,30)
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