Incompiuto
nella sua leggerezza
senza un dove cui aspirare
oceani e acque
dolore a fiotti
seduto a guardare le
escoriazioni sulle mani
liquido il suono dei giorni
alberi senza fronde
le cose ancora non nate
sono aspettative incompiute
(almeno per ora)
il domani,
sarà ricordi
menzogne autoprodotte
il sorriso delle cose
un po' di traverso
le consolazioni
sono solo a saperle sopportare
e la voce
what a wonderful world
ci sarà una cura
nelle parole
del tabaccaio indiano?
tempi di reazione rallentati
per una birra rossa di Kilkenny
e l’acciarino nella tua tasca
che potrebbe portare luce
alle nubi
e le nubi sino a toccare terra
faranno solo quel colle
appaiando il bosco
al mio silenzio,
non è bastato il vento tra i capelli
a scompigliare,
sparigliare
e non ce la fai a piangere
adesso
qualunque cosa trovassi
sotto il cielo
tra le stelle
saranno riedizioni
di opere senza autore
mentre le notti di settembre
sono diventate ottobre
e novembre poi
povero uomo
con la lampada in mano
a guardarsi per convenzione,
muri che separano i fili d’erba
guardare più lontano
illusione di attraversare la strada
percorrere i giorni
da cosa a cosa
dolcemente,
indecifrabile,
il mondo.
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