Il mio pensar lo so a te non serve,
ed anche a meditare è tempo perso
allor compongo a volte qualche verso
che nella mente mia matura e ferve.
Spesso nel mio parlar non ho riserve
e rischio d’apparir anche estroverso
ma il mio pensiero è come un cielo terso
ed a guidarmi è solo cuore e verve.
Ma ormai non puoi capire ed anche è tardi
quello che tu m’hai dato l’ho perduto
anche ho tagliato gli ultimi traguardi,
non certo primo e né da uomo astuto,
ma pur se sveglio come i gattopardi
meglio fossi rimasto sordo e muto.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 17.02.2020 – 20:20)
- Sonetto
La foto è tratta dal portale: https://paginesparsesite.files.wordpress.com/…/povertc3a0-6…