:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 41 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Nov 8 19:45:25 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Il cielo di Dio è senza guerra

di Arcangelo Galante
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 24/10/2024 18:56:41

Il cielo sopra la città era di un azzurro inquietante, limpido e sereno, come se ignorasse completamente il caos che divorava le strade sottostanti. Rebecca si aggrappava al bordo della finestra, guardando verso l’alto, cercando disperatamente un segno che potesse darle conforto. Quel cielo, così perfetto e indifferente, sembrava non appartenere più al mondo di sotto.

Le bombe erano cadute senza preavviso, come pioggia velenosa. Tutto era accaduto  in una manciata di giorni, e il paesaggio familiare si era trasformato in un inferno di macerie. Il fragore dei colpi d’artiglieria riempiva le notti, ma era il silenzio che seguiva a incutere maggiore paura. Un’assenza di suoni fatta di morti, di attesa, di vite sospese tra il prima e l’ignoto.

Rebecca strinse tra le mani una vecchia fotografia sbiadita: lei, il marito Elia, e la loro bambina Aurora, sorridenti in un giorno di sole, in un parco che adesso era solo cenere. Lui era partito per il fronte appena era scoppiata la guerra. Non l’aveva più sentito, e da settimane il suo nome non compariva nelle liste dei vivi né in quelle dei caduti. Restava così, sospeso in un limbo, come un fantasma di cui non si poteva rammaricare né sperare.

La loro figlia, invece, non c’era più. Aveva solo otto anni, quando un missile aveva colpito il palazzo accanto. Era successo di notte, e Rebecca aveva dovuto scavare tra le macerie con le mani nude, ma era stato inutile. Il corpo della sua piccolina era diventato polvere insieme a tutto il resto.

In quei momenti, quando l’afflizione sembrava volerla risucchiare, Rebecca guardava il cielo. Si chiedeva perché Dio non intervenisse. Si domandava se lassù, in quel luogo perfetto e lontano, ci fosse ancora spazio per la pace, la giustizia, e una mano tesa verso chi, come lei, più nulla aveva da perdere.

Una volta, sua madre le aveva detto che il cielo di Dio era senza guerra. “Non c’è posto per il dolore, lassù”, proferendolo con voce calma, “Dio non lascia che la sofferenza macchi quel regno. Quello è un luogo di pace, dove tutto ciò che si spezza sulla terra, viene riparato”.

Ma Rebecca aveva smesso di crederci. Non riusciva a pensare all’esistenza di un Dio che permettesse tutto questo. Se il Suo cielo era privo di guerra, allora cosa era successo a quello degli uomini? Era forse stato abbandonato, lasciato marcire in un mondo che non aveva più senso, mentre in alto continuava a splendere un’innocenza distante e intatta?

Un rumore sordo la distolse dai suoi pensieri. Dall’altra parte della strada, un gruppo di uomini in divisa trascinava via un giovane, forse un disertore. Lui urlava, ma nessuno interveniva. In quella città devastata, la paura era diventata l’unica legge rimasta. Rebecca si allontanò dalla finestra, incapace di sopportare l’ennesima scena di violenza.

Si sedette sul pavimento della cucina, circondata dalle ombre del crepuscolo. Era da lì che sua madre la vide per l’ultima volta, dicendole addio prima di essere evacuata con un convoglio umanitario. Rebecca si era rifiutata di andarsene, avendo promesso a Elia che sarebbe rimasta, per tenere al sicuro Aurora. Ma quel giuramento si era sgretolato, come tutto il resto.

Le ore passarono lente. Il buio calò, portando con sé il solito coro di esplosioni in lontananza. Eppure qualcosa di diverso si stava preannunciando, nella notte. Un surreale mutismo avvolgeva la città, come una coperta pesante. Rebecca aprì di nuovo la finestra e alzò lo sguardo verso il cielo. Le stelle brillavano, fredde e distanti. Nessun rumore, nessun bagliore di missili. Solo una misteriosa quiete.

Improvvisamente, una lacrima solitaria le rigò il volto. Perché proprio ora? Perché in quel momento, dopo tutto quel dolore, il cielo appariva così tranquillo, come se niente fosse mai accaduto?

Forse Dio aveva davvero un altro cielo, senza conflitti di fuoco. Magari, pensò Rebecca, quella sarebbe stata la pacifica realtà che un giorno avrebbe ritrovato, insieme a Elia e Aurora. Ma non ora. Non qui.

Rebecca chiuse la finestra e, per la prima volta dopo molto tempo, si concesse il lusso di piangere. Non per disperazione, ma a causa di quel cielo che, almeno per una notte, sembrava aver restituito alla terra un frammento di infrangibile serenità.

 

 

N.d.A.: Nomi e fatti sono frutto di fantasia, ogni riferimento è puramente casuale.

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Arcangelo Galante, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Arcangelo Galante, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: A qualcuno piace caldo (Pubblicato il 17/10/2024 06:28:27 - visite: 57) »

:: Guerra in casa (Pubblicato il 16/10/2024 06:32:49 - visite: 44) »

:: Il chiodo fisso (Pubblicato il 14/10/2024 05:37:55 - visite: 66) »

:: Qualcuno fa bee (Pubblicato il 11/10/2024 06:38:13 - visite: 75) »

:: Lezioni di culinar_IA (Pubblicato il 08/10/2024 08:50:41 - visite: 76) »

:: Un dolce intortare (Pubblicato il 27/09/2024 06:26:39 - visite: 83) »

:: Quando un’idea muore (Pubblicato il 25/09/2024 20:06:25 - visite: 86) »

:: Il mistero del libro scomparso (Pubblicato il 23/09/2024 06:34:36 - visite: 100) »

:: Regina di diamanti (Pubblicato il 21/09/2024 04:09:04 - visite: 89) »

:: Etea (Pubblicato il 19/09/2024 13:50:03 - visite: 83) »