Pubblicato il 09/07/2020 12:04:40
Non so dirti come fu che iniziò certo non fu il corpo e forse neanche le parole ma qualcosa come un ricordo amniotico un ricordo d’esistenze comuni. Ora è il sogno che non finisce col mattino l’aria che non manca mai il sole per le strade del mondo la fatica di salire fino a lei. Lei che riempie le notti e i giorni d’invisibili presenze la prostituta notturna sempre vergine alla mattina la prostituta diurna che poi dorme come una bambina. L’ubriaca di vita sempre in fuga l’amante che ritorna come acqua al bagnasciuga. Il bianco e il nero che fanno il mondo vero.
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