:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1217 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Apr 19 00:47:58 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Venerdì Santo in Darfur

di Maria Musik
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 4 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 03/04/2010 19:44:37

Mi chiamo Miryam. Sono una donna Masalit. Il mio villaggio si chiamava Balla. Oggi non esiste più. La notte in cui vennero i Janjaweed fu la notte dei demoni. Nel villaggio eravamo rimaste noi donne, i nostri bambini e pochi vecchi. E per noi, solo per noi, fu fuoco in cielo e terra. Mentre dall’alto piovevano bombe, i demoni abbattevano le nostre case, bruciavano gli abiti, le coperte, le provviste. Il pozzo fu fatto saltare.
Gridando, scappavamo, senza vedere dove, fra fumo e polvere. Mi sentii prendere per le caviglie e, mentre cadevo in terra, cercavo di spingere avanti i miei due figli. Risucchiata sotto il corpo di un uomo, fui violentata. Poi, mi strapparono i vestiti e mi presero, uno dopo l’altro. Non so dire in quanti: svenni o morii, non so come, non so perchè mi risvegliai; intorno solo rovine, carogne d’animali e i corpi straziati della mia gente. L’odore di carne bruciata mozzava il fiato.
Vagai, rovesciando piccoli cadaveri, folle ed incurante del dolore e del sangue che mi colava giù dal ventre.
Poi li trovai, abbracciati l’uno all’altro, dilaniati dagli artigli dei demoni.
In un angolo, accovacciato nella polvere, un vecchio piangeva, dondolandosi avanti e indietro, come portato dal vento e le lacrime lavavano l’urina con cui avevano profanato i nostri Corani.
Allora e solo allora, urlai, urlai con quanto fiato avevo in gola; urlai contro il cielo, urlai contro mio marito che combatteva non so dove, urlai contro mio padre e mia madre, contro il Profeta.
Come richiamate dalle mia grida, comparvero dal nulla poche, povere ombre. Raccogliemmo quel nulla che riuscimmo a trovare rovistando fra le macerie e ci mettemmo in cammino. Qualcuno diceva che c’era un posto dove ci avrebbero aiutati.
Arrivammo al campo dopo giorni di cammino. Ci accolsero ma non c’erano tende per tutti.
Cominciai a dormire sotto ad un telo tenuto su da quattro rami secchi. Con le altre donne, mi mettevo in fila, per ore, per una ciotola d’acqua e un po’ di cibo quando ce n’era.
Intanto i giorni passavano ed il mio ventre s’ingrossava. I miei figli erano morti ma nel mio utero cresceva quello di un demone. E mi succhiava via quel poco che riuscivo a trovare. Quando ero, ormai, all’ottavo mese, un gruppo di uomini si avvicinò al campo. Erano guerriglieri del Movimento per la Liberazione del Sudan. Quando scoprirono i volti per bere la nostra acqua, riconobbi mio marito. Mi avvicinai piangendo ma lui mi guardò, sputò in terra davanti ai miei piedi e mi voltò le spalle. Da allora non volle più sapere nulla di me e non chiese a nessuno cosa fosse successo ai nostri figli.
La vita nel campo divenne insopportabile: sola, ripudiata e madre di un bastardo.

Oggi sono tornati i Janjaweed. Hanno saputo del campo e sono venuti a finire ciò che, più di un anno fa, avevano iniziato. Ci hanno ammucchiati al centro dell’insediamento ed ora sono intorno a noi, imbracciano armi e fra un minuto inizieranno a sparare.
Non so cosa o chi mi spinga a farlo, ma mi alzo e vado verso uno di loro. Con le braccia alzate, tendo verso di lui il bambino che piange. Urlo: “Questo non è mio. Prendetelo: è vostro. Non ha sangue Masalit o Fur. È un arabo come voi: prendete vostro figlio, salvate vostro figlio!”.
Il primo colpo mi fa scoppiare fra le mani, come un’anguria colpita da un sasso lanciato da una fionda, il bambino ed il secondo è per me. Mi centra in pieno petto.
Mentre cado, strane parole mi attraversano la mente: “Tutto è compiuto!”.
Sprofondo e tutto intorno è un crepitio di spari. Sento il sangue scivolare via insieme ad una vita che non voglio e confluire, in un rigagnolo, con quello bastardo di questo bambino che, più degli altri, mi fu figlio e con quello delle mie sorelle.
Il deserto non ha acqua ma potrà fiorire di papaveri.

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 4 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Maria Musik, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Maria Musik, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: 8 dicembre del ‘65 (Pubblicato il 08/12/2018 11:16:35 - visite: 793) »

:: 25, Morta che parla (Pubblicato il 25/11/2017 19:39:29 - visite: 1070) »

:: #Svegliatitalia (Pubblicato il 23/01/2016 11:52:02 - visite: 1336) »

:: Natale in casa Proietti (Pubblicato il 13/12/2015 14:15:13 - visite: 929) »

:: Un amore così grande (Pubblicato il 20/06/2015 02:19:27 - visite: 1527) »

:: Postribolo inverso (Pubblicato il 17/01/2015 15:20:08 - visite: 1169) »

:: Il prete. (Pubblicato il 16/11/2014 10:52:32 - visite: 1240) »

:: Pasquinata di Natale a Pasquetta (Pubblicato il 21/04/2014 21:43:03 - visite: 1355) »

:: Protomoteca. Effetto notte. (Pubblicato il 06/04/2014 13:46:39 - visite: 1287) »

:: y (Pubblicato il 13/03/2014 20:50:19 - visite: 1248) »