Pubblicato il 14/11/2010 21:08:27
Nel mar dove biancheggiano le voci e spumano le risa d’onde lievi Zefiro buono, tu soffiavi fiori per raddolcire il gelo di febbraio e preparare il letto alla Bellezza. Cullando il nicchio dove nacque Venere, di là della materia e dell’orrore, oltre la castrazione disumana, vergin vedesti sorgere dai flutti l'idea chiara del bello e lo stupore. Spirasti spore tra quïete brine ed affrontasti i rischi di misura precoce vita dando al fine anèmone, del lino confortando fino al Tigri d’imporporata polvere il destino. Tra colli e insenature, oltre gli scogli di Cipro, rivelasti il desiderio, le frecce dell’anelito dal cielo scagliate in mare. Vento di Ponente, per raccontarlo tu soffiavi fiori.
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