Pubblicato il 07/11/2020 10:27:17
M'accecò, il tuo nome suonò in sigilli fondi, oltre le pianure. Il fiume divaricò le cosce per contenere il brivido e intanto, schiumò la resa la brina che si accavallava sull'erba, in festoni. Chiamai il tuo nome e tracimai angoscia come una partoriente ebbra, quando la tua carne nella mia carne si fece e carne spezzò ed io restai, scalza, sul limite dell'Assoluto.
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