Dolce magia nell’anima naviga,
pur se da fredda luce è baciata.
Sbiaditi i colori della vita
giammai vinti, dalla morte,
che il cielo sereno nasconde
dietro il buio, ormai alle porte.
Ancora s’ode il suono dell’amore,
nel respiro divenuto brezza
di primavera, che s’affaccia
al vedere di altrui mestizie...
subito da scordare, ché la mano
m’hai afferrato, conducendomi lontano
dal passaggio di un tempo funesto
affatto clemente di ingiustizie.
Grazie, destino.
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