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Ode alla presenza

di Federico Zucchi
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Pubblicato il 05/01/2021 18:47:45

Ode alla presenza

È nel presente che il distante si rivela
è nell'oscillare della tenda giù in cucina
che il vento fa esperienza
e ci offre il solletico del cielo.
È nelle dita tremolanti, nelle unghie,
nella carne che l'amore trova essenza
senza ritirarsi nell'aureola sognata.

La libertà ha bisogno di violare le catene
l'alunno esausto vuole un banco poggiatesta
e il filosofo eremita fa il suo pediluvio
dentro il brodo primordiale delle stelle.
Le poesie sono rosse funivie
che si posano sui fogli
per testare il proprio peso.

Anche i ricordi si servono degli oggetti
per non varcare a piedi scalzi la frontiera
e pure Dio, che talvolta sembra assente,
sconfessa la didattica a distanza
perché l'essere corale
è giocoforza amalgamato
nel vivente che incontriamo.

È la presenza che rende vero
l'invisibile, è la presa
di un amore a salvarci
quando è sera,
è negli occhi
che sferraglia
la preghiera.

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