Non posso indossare i tuoi panni
neanche se lo volessi o se fossi tu a porgermeli
i tuoi son lindi e san di bucato fresco
e la mia pelle è rugosa d’anni
ma scrivo lo stesso di te
e della giovane tua vita.
Gli anni si fermeranno per me
là dove i tuoi correranno
saltando di stagione in stagione.
Le piogge saranno sempre benvenute
e dopo di esse l’arcobaleno
a me resterà solo il mormorio
di quel cipresso ch’io stesso piantai.
Pbbl.scrivere-20.04.2014
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