Il contadino usa il giorno in breve
come momento opportuno
o come adesso posso. Come
mostra il grano rincarato alla fiera
con sorte dubbia. Ha speso tutto in luogo
di un buon raccolto: il suo torna conto
- tutti puntiamo sul bacio
ed esce la lingua perché si perda.
È stato piantato da poco e, si sa,
l’abbandono è la chiave nella seccatura,
aria fritta dell’addio - larger than life,
la bocca si sbraccia con parole abradenti.
Il contadino è provvisto di elementi
naturali, in realtà artifici a tempo.
Egli è scomparso, perché vedeva
lontano ma si è ridotto dov’è. E dov’è
l’invidia semina scontento mentre in campo
scende il suo seme - figlio, il tuo maggio
scioglie la mia ultima neve. E mi rende
geloso non della Rosa che ti porta,
ma di quella carezza che gira sole a te.
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